
È on line il Forum virtuale permanente sulla pesca.
Lo ha inaugurato nei giorni scorsi la prof.ssa Giuseppina Carrà, responsabile scientifico del progetto DIVERSO (DIVERsificazione delle attività di pesca e SOstenibilità delle zone costiere della Sicilia Orientale), presso l’Aula Seminari “Filadelfio Basile” del Di3A, Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università degli Studi di Catania.
Il progetto, sebbene concluso lo scorso dicembre, non cessa di perseguire i suoi obiettivi a favore dello sviluppo di attività complementari ed integrative alla piccola pesca artigianale.
In occasione dell’incontro, Domenico Targia, Dirigente del Dipartimento Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, ha rinnovato l’impegno del Dipartimento nel sostenere lo sviluppo di attività sostenibili e diversificate, al fine di valorizzare il settore della piccola pesca artigianale, mantenendo viva l’economia locale e conservando cultura e tradizioni. Il Dirigente ha annunciato anche la volontà di raggiungere tali obiettivi, per mezzo di nuove strategie operative da coordinare nell’ambito del Programma Operativo FEAMP 2014-2020.
Strategie che potranno essere meglio definite ed applicate grazie alla costante collaborazione tra le parti sottoscrittrici il Protocollo di Intesa redatto nell’ambito del progetto DIVERSO tra cui figura l’Area Marina Protetta del Plemmirio che era presente con il direttore dell’oasi marina siracusana Rosalba Rizza e Concetta Carbone, vicepresidente del CDA del Consorzio Plemmirio
da sinistra: Giuseppina Carrà, Clara Monaco, Rosalba Rizza, Domenico Targia e Concetta Carbone
Il protocollo, la cui adesione è ancora aperta, è stato aggiornato con la sottoscrizione di una decina di nuovi enti ed organizzazioni che si assumono l’impegno di supportare il Forum sulla pesca presente su www.pescadiverso.com/blog .
La presentazione del blog amministrato dal Di3A, ha fornito una guida per l’utilizzo del Forum e sottolineato l’importanza dei contributi di ciascun membro, che saranno utili alla promozione del turismo sostenibile e dei prodotti ittici di qualità, e incoraggeranno alla partecipazione attiva per una gestione sostenibile dell’ambiente marino e la salvaguardia del patrimonio culturale.
Cosa è DIVERSO: DIVERsificazione delle attività di pesca e SOstenibilità delle zone costiere della Sicilia
Il progetto DIVERSO è un progetto dell’Università degli Studi di Catania, condotto dal Dipartimento di Agricoltuta, Alimentazione ed Ambiente (Di3A)
Il progetto, finanziato nel 2012 dal Dipartimento Pesca Mediterranea della Regione Sicilia, è diretto ad analizzare le prassi esistenti di diversificazione, le loro logiche e il loro potenziale di sviluppo, approfondendone l’accettabilità da parte dei pescatori.
Si propone di verificare come le diverse strategie di diversificazione possono migliorare la resilienza delle imprese artigianali di pesca e rendere l’attività di pesca più sostenibile dal punto di vista economico, sociale ed ambientale, consentendone la permanenza nella Costa Ionica siciliana.
Durante gli anni di lavoro stiamo:
- Acquisendo conoscenze sui processi di diversificazione delle attività di pesca presenti nella costa Ionica della Sicilia;
- Evidenziando alcune delle condizioni che favoriscono l’emergere di progetti di diversificazione;
- Immaginando strumenti di supporto alle decisioni per i policy maker.
Il contesto
Il settore della pesca nel Mediterraneo è caratterizzato da una diminuzione delle risorse naturali, dai cambiamenti della biodiversità marina (probabilmente legata ai cambiamenti climatici), da un ambiente economico in crisi, da mutevoli esigenze dei consumatori, nonché dall’evoluzione dei sistemi di regolamentazione. Le politiche pubbliche europee e nazionali in materia di pesca sono orientate a limitare la pressione sugli ecosistemi marini e a favorire un esercizio più responsabile degli usi conflittuali (attività di pesca, acquacoltura, turismo, tempo libero, ecc.), in modo da conseguire una più efficiente gestione delle risorse marine.
Nel corso degli ultimi anni, il depauperamento di stock ittici di importanza chiave e le conseguenze sul reddito dei pescatori, sull’ecosistema marino e sulla disponibilità di pesce nel Mediterraneo hanno indotto l’UE a sostenere più decisamente un approccio sostenibile per la gestione della produzione ittica. In particolare, la pesca praticata in Sicilia è prevalentemente artigianale, con tassi di cattura e quantitativi giornalieri catturati inferiori rispetto ai valori registrati nelle zone di pesca non mediterranee, con la concentrazione delle attività nelle aree costiere e la necessità di seguire i ritmi biologici delle differenti specie.
Tutti questi fattori costringono gli operatori della pesca a occupazioni differenti secondo il periodo dell’anno e a competere per spazi di pesca particolarmente ristretti che sono biologicamente sovra sfruttati, con conseguenze che si misurano in termini di bassa redditività e livelli occupazionali decrescenti. Ciò in ragione delle performance negative in termini di catture e ricavi sia della piccola pesca sia degli strascicanti di minori dimensioni.
Nel quadro delle crescenti difficoltà che la pesca marittima si trova a far fronte, pertanto, vanno assumendo sempre maggiore interesse i fenomeni di diversificazione delle attività di pesca, quali soluzioni alternative a carattere complementare ed integrativo che si affiancano alla consueta attività di produzione con il fine di sostenerla.
La diversificazione
Nello sviluppo delle attività di pesca, la diversificazione può essere definita come attività complementare alla produzione, all’unità di produzione, al lavoro, al fine di conseguire un reddito supplementare.
La diversificazione costituisce, quindi, una nuova strategia per il pescatore che pratica attività diverse dalla pesca ma in continuità con l’attività principale di produzione.
La diversificazione riguarda attività sia nuove (turismo blu, valorizzazione dei prodotti di qualità attraverso label o marchi, degustazione e prestazione di servizi, attività di formazione, ecc.), sia antiche, legate alla polivalenza delle flotte e alla stagionalità delle attività (vendita diretta, trasformazione dei prodotti, ecc.).
Se la strategia di diversificazione può contribuire a garantire la sostenibilità dell’attività di pesca, per altri versi, essa appare problematica riguardo alla disponibilità dei pescatori a perseguirla in ragione dei diversi vincoli e opportunità che essa pone. Tali vincoli e opportunità vanno analizzati soprattutto con riferimento al contesto locale e alle pratiche tradizionali.
Perchè diversificare?
La diversificazione delle attività di pesca può essere un’opportunità per alcuni imprenditori allo scopo di sostenere la loro attività, ma anche una risposta alle mutate attese della società, la cui domanda trova nella diversificazione un mercato reale. Essa, quindi, pone al centro la questione della redditività e competitività delle imprese di pesca, ma anche quella della loro innovazione economico-organizzativa. Una tale traiettoria s’iscrive nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile delle zone costiere della Sicilia, ove si riconosca all’attività di pesca un ruolo centrale nello sviluppo a lungo termine del relativo territorio, proprio per garantire il mantenimento di un’attività produttiva insieme allo sviluppo di attività diverse e, in tal modo, limitare i fenomeni di residenzializzazione.
Mediante indagini dirette di tipo partecipativo, stiamo cercando di contribuire a costruire una base di conoscenza concepita come un database contenente i diversi profili di diversificazione, al fine di monitorare il fenomeno e di fornire uno strumento innovativo d’informazione e di comunicazione.
Cosa rende il Progetto DIVERSO, diverso?
Gli aspetti innovativi cui fa riferimento il progetto sono di natura economico-organizzativa, poiché il progetto intende analizzare le diverse forme di diversificazione delle attività e, in particolare:
- il turismo e le attività di cultura marina (charter turistici, degustazione e catering, ospitalità, formazione, ecc.);
- attività legate all’ambiente marino (guardia ambiente marino, raccolta rifiuti a mare, ecc.);
- offerta di servizi (affitto dell’imbarcazione, ecc.);
- promozione dei prodotti del mare (label o marchi collettivi, vendita diretta ai consumatori; trasformazione e packaging e altro ancora).