Grotta delle Corvine
Scesi lungo il gavitello e procedendo verso ovest si incontra un fondale frastagliato, ricco di anfratti popolati da numerosi re di triglie ricoperti da falso corallo e madrepore gialle, e dove fanno capolino tra gli spacchi della roccia enormi saraghi. La morfologia del fondale qui è irregolare alternando brevi pianori a nette cigliate, o ancora enormi massoni accatastati sulla sabbia. Seguendo in direzione sud-ovest il pianoro fino quasi toccando la costa si arriva all’ingresso della grotta delle corvine. L’atmosfera qui è surreale, le dimensioni dell’ingresso della grotta lasciano stupiti, la sabbia bianchissima del fondo, la luce diffusa dall’enorme entrata, le pareti quasi lisce, squadrate, modellate dalle correnti ci conducono piacevolmente in una stanza il cui fondale è popolato da piccoli di apogon, cipree, e paguri, e negli anfratti più nascosti dalle elegantissime corvine che danno il nome ad una delle più suggestive ed affascinanti grotte dell’Area Marina Protetta del Plemmirio.
Data ultima modifica: 02/10/2015