Lingua del Gigante lato EST

Grado di difficoltà
(Basso, Medio, Elevato)
Basso per entrambi gli itinerari
Medio (con presenza di corrente)
Profondità massima22 metri (percorso verde)
30 metri (percorso rosso)
Visibilità
(Bassa, Media, Alta)
Alta
Media (se la corrente è verso sud)
Interesse
(Medio, Alto, Da non perdere)
Alto
Zona dell’Area MarinaA

E’ una immersione in parete adatta a tutti i subacquei, in quanto non presenta particolari difficoltà. Tuttavia è opportuno verificare l’eventuale presenza di corrente e controllare durante l’immersione la profondità massima pianificata perchè dalla parete il fondo degrada fino ad oltre i 40 metri.

Scendendo lunga la cima del gavitello arriviamo a  18 metri su un grosso masso circolare che alla base (25-27m) è ricco di fessure colorate. Pochi metri a ovest vi è una enorme lingua di roccia bianca che dai 12 m cade netta ai 25 e poi degrada fino a circa 30 metri. Nuotando invece in direzione est, quindi con la parete alla nostra sinistra, scorgiamo dopo poche decine di metri l’ingresso maestoso di una grotta compresa tra i 24 e i 18 metri, la dimensione e’ tale da evocare l’immagine di un portale che si affaccia sul blu.  Entrando sul lato sinistro si percorre una lunga fessura verticale profonda circa 15 metri, le cui pareti alla fine mostrano migliaia di gamberi parapandalo e spettacolari giochi di luce che penetrano dalla volta forata. Tali fessure permettono, inoltre, un’ agevole fuoriuscita delle nostre bolle. Ritornando verso l’uscita ci teniamo sulla sinistra per passare attraverso un’apertura illuminata dal blu elettrico dell’uscita.

Subito fuori, sulla sinistra inizia una zona tra i 22 e 32 metri in cui si possono scorgere resti di anfore, segno di un antico naufragio.

A est della grotta la parete alterna zone in cui essa è perfettamente verticale ed altre in cui è ricoperta da grossi blocchi di pietra bianca che scendono fino a 35 m. Lungo queste franate è certo l’incontro con grossi saraghi e cernie che entrano all’interno dei labirinti formati dai blocchi di pietra.

Rientriamo verso il gavitello sul ciglio del gradone che dai 10-12 conduce ai 20-22 metri. Soffermandoci quindi su un grosso masso che risale dai 12 a 7 metri possiamo osservare  saraghi fasciati, occhiate, salpe, pesci pappagallo, polpi e murene.


Lingua del Gigante lato OVEST

Grado di difficoltà
(Basso, Medio, Elevato)
Basso per entrambi gli itinerari
Medio (con presenza di corrente)
Profondità massima18 metri (percorso verde)
30 metri (percorso rosso)
Visibilità
(Bassa, Media, Alta)
Alta
Media (se la corrente è verso sud)
Interesse
(Medio, Alto, Da non perdere)
Alto
Zona dell’Area MarinaGavitello in A (parte dell’immersione in B)

è una immersione in parete adatta a tutti i subacquei, in quanto non presenta particolari difficoltà. Tuttavia è opportuno verificare l’eventuale presenza di corrente e controllare durante l’immersione la profondità massima pianificata perchè dalla parete il fondo degrada fino ad oltre i 40 metri.

Scendendo lungo la cima del gavitello arriviamo su un grande masso circolare alla cui base, trai i 25 – 27 metri, vi sono numerose fessure. Ci dirigiamo, quindi, verso ovest ed aggiriamo una lunga dorsale di roccia bianca a schiena d’asino, detta “la lingua del gigante” che cade netta a 25 metri per poi degradare oltre i 30 metri. Tenendo il costone alla nostra destra, dopo qualche decina di metri, incontriamo dei grossi massi sparsi sul fondo dove possiamo incontrare cernie anche di grosse dimensioni e banchi di saraghi. In corrispondenza dei massi ci avviciniamo alla parete che a 22 metri presenta un lungo incavo creato dal moto ondoso quando tale quota costituiva un’antica linea di battigia. In questa zona si apre un passaggio in un catino di roccia a 17 metri in cui si trova una grotta.

Superato questo passaggio il costone cade netto su un fondale cosparso di piccoli massi; in corrispondenza di alcuni più grandi vi sono, a 20 – 22 metri, due aperture comunicanti che tramite un ampio corridoio verticale conducono al pianoro superiore del costone a 12 metri. Questo costituisce il nostro punto di ritorno che avviene lungo la parte superiore del costone a 10-12 metri in direzione est. Qui incontriamo banchi di salpe, saraghi, occhiate e curiosi pesci pappagallo. Se rivolgiamo lo sguardo verso il blu non di rado potremmo scorgere qualche pesce pelagico.

Poco prima della lingua del gigante è opportuno soffermarsi su un’ampia rientranza del costone che, trai i 12- 14 metri, presenta una lunga fessura, tana di saraghi, ed un’apertura che fa da riparo ad una cernia. Oltrepassata la lingua del gigante ci dirigiamo verso il gavitello per risalire.

Data ultima modifica: 23/07/2015
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